Walking to sea – Jessica Stockholder

Eventi, Sagre e Manifestazioni in Liguria

SPETTACOLI, CULTURA, MOSTRE E TRADIZIONI
Albisola Superiore
10.02.24  ›  30.04.24
Via Cristoforo Colombo 34
Programma, informazioni e contatti su

Un'opera, distesa ma ancorata, riposa solitaria in quel di Albisola, uno spazio caratterizzante e al contempo sordo ne è culla e ramificazione possibile tanto più che ambita.
Il percorso immaginifico e sensoriale che questo progetto installativo ha lo scopo di schiudere, si allinea al sentiero che la ricerca artistica di Jessica Stockholder ha delineato in tutti questi anni e alla radicale nonché ibrida essenza del suo intero corpus di lavori.
I lavori di Stockholder sono stati e sono tuttora definibili come veri e propri dipinti spazializzati o quadri ambulanti che combinano oggetti, zone di colore dipinto o intrinseco, tessuti, fili, svariati elementi ed eventuali dispositivi che creano insieme un itinerario cromatico audace. Il colore trova molteplici sentieri e vie di espressione mettendo in discussione i confini tra opera d'arte e ambiente espositivo, nonché tra esperienza pittorica e l'esperienza fisica. La creazione di significato e l'edificazione percettiva risultano fluttuanti e in divenire, l'esperienza si sposta dal campo visivo a quello corporeo prettamente spaziale e viceversa, inglobando il pavimento e l'aria, le pareti verticali e la tensione energica generata da un equilibrio accidentale che profuma di libertà.
Passeggiando per il carrugio e osservando dentro lo spazio della galleria l'opera appare bidimensionale e diffusa così come, una volta entrati, il colore sul pavimento si manifesta letteralmente piatto e in contrasto con la matericità intricata della stoffa e la densità della struttura reggente. Il linoleum tuttavia aderisce al resto modellandosi a sua volta, l'opera di fa a poco a poco tridimensionale, il quadro diventa scultoreo e complesso, grafico e aurorale seppur occupante e articolato, alla ricerca di un'esperienza fisica e temporale che rifiuta la permanenza, rovesciando le abitudini e le convenzioni disciplinari.
Tale fluttuazione percettiva e graduale formazione di senso sono alla base del lavoro di Stockholder, un divenire fenomenico che è alla base del concept della mostra. L'esposizione di un'opera rappresentativa di un'intera ricerca che si dipana al di fuori dello spazio ospitante in perenne dialogo con lo spazio esterno, indipendente ma ancorato ad esso, coricata e sospesa in una posizione liminale e dicotomica tra visione bidimensionale e spazializzazione dialettica con l'ambiente, un senza titolo che ne acquista uno ad ogni passaggio e ad ogni step di tale metaforica e sensoriale passeggiata.
Una passeggiata, per l'appunto, che diventa interrogazione e dialogo fruttuoso tra l'esperienza e le riflessioni dell'artista e ciò che di meglio la città di Albisola ha da offrire, il Lungomare degli Artisti. La creazione di significato va passo dopo passo dalle più intricate parti di Untitled, attraverso le pareti dello spazio espositivo, fino al mare, sollecitando un confronto percettivo fatto di possibili comunanze grazie ad una passeggiata concettuale lungo il tappeto di mosaici che vuole superare i limiti dello spazio e del tempo.
L'artista svilupperà difatti una serie di domande aperte, considerazioni e divagazioni sviluppate attraverso riferimenti visivi e testuali con lo scopo di investigare tramite i nostri canali digitali, durante la durata della mostra, possibili influssi stimolanti, complicità cromatiche, correlazioni spaziali e di ricerca con alcuni dei più rappresentativi esponenti di quel culmine culturale che ha visto la città metà privilegiata di un movimento intellettuale iniziato negli anni ‘30 col Futurismo. L'obiettivo è quello di mettere sempre più in contatto lo spazio espositivo con il luogo che, non a caso, lo ospita, assecondando il carattere evolutivo insito nell'opera di Jessica. Una conversazione lunga quasi un chilometro che profuma di mare.

BIOGRAFIA
Jessica Stockholder è nata a Seattle nel 1959 e cresciuta a Vancouver. Oggi vive e lavora a Chicago.
Jessica Stockholder lavora con l'accumulazione di oggetti quotidiani (oggetti di arredamento, sedie, tessuti, utensili da cucina, scatole di plastica, lampade). Utilizzando vernice e colori insieme agli oggetti di uso comune, la sua arte trasforma l'attenzione di chi la osserva in pura percezione, creando la possibilità di vedere sotto una luce differente spazi e oggetti comuni. La relazione alterata tra oggetti e il suo modo insolito di utilizzare il colore, sono orchestrati all'interno di una cornice sempre pittorica. Il lavoro genera differenti umori e porta avanti una narrativa astratta che può essere paragonata al flusso del suono di una sinfonia musicale. All'interno di questa struttura, e utilizzando anche uno spazio illusionistico generato dalla superficie dipinta, i lavori di Jessica lasciano spazio alla fantasia e alla finzione.
I lavori di Jessica Stockholder appartengono e sono stati esposti in molte collezioni di importanti musei americani ed europei tra cui: Frac Normandie, Rouen (2023); Centre Pompidou, Parigi (2021); OGR – Officine Grandi Riparazioni, Torino (2021); Centraal Museum, Utrecht (2019); The Contemporary Austin (2018); Art Basel | Parcours (2018); Fundación Barrié, Vigo (2012); Musee d'Art Moderne et Contemporain de Saint-Étienne Métropole (2012); The Aldrich Contemporary Art Museum, Ridgefield (2011); Palacio de Cristal, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid (2010); Denver Art Center (2009); Vancouver Art Gallery (2006); GAM – Galleria d'Arte Moderna, Torino (2006); Whitney Biennal, Whitney Museum of American Art, New York (2004); Chelsea Art Museum, New York (2003); BAC – Baltic Art Center, Visby (2003); CAPC – Museé d'art contemporain de Bordeaux (2003); Kunstverein St.Gallen (2001); Dia Center for the Arts, New York (1995); Fundación La Caixa, Barce
lona (1995); Kunsthalle Zurich (1992).

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